Lampadina sinonimo di iee

L’Ostello nel Castello – La saga continua

Buongiorno a tutte le lettrici e a tutti i lettori.

Con questo articolo torno a parlare di un argomento locale a me davvero molto caro: il polo del Castello di Ariberto.

Un paio di giorni fa è stato pubblicato sull’albo pretorio comunale (pubblicazione n. 135 del 2021) un atto intitolato “INTERVENTI FINALIZZATI ALLA RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE DEI BORGHI STORICI – RISTRUTTURAZIONE CASTELLO DI ARIBERTO – ADESIONE AL BANDO E APPROVAZIONE PROPOSTA PROGETTUALE“.

Wow! Non ci potevo credere! Finalmente ci siamo! Il cuore ha iniziato a battermi all’impazzata!

Riuscire a far riemergere oggi quello che (molto ma molto) anticamente era un borgo è un’impresa mica da ridere, ispirata ad un ideale storico-culturale di caratura davvero molto elevata. Complimenti!

Mi sono quindi lanciato a capofitto nella lettura dei documenti allegati e… niente: l’entusiasmo, salito a gran velocità, è sceso a velocità forse doppia.

La delusione: nuovo bando, vecchia (solita) proposta

Non sto a tirarla troppo per le lunghe, c’è poco da dire: la proposta di valorizzazione del borgo storico consiste nel fare un ostello nel castello.

Ancora?

Si, ancora.

Ho già abbastanza ampiamente commentato il precedente bando di oltre un anno fa, vi riporto i collegamenti diretti senza stare a ripetermi:

Il mio parere nei confronti della realizzazione di un Ostello nel Castello di Ariberto resta negativo per gli stessi motivi già indicati.

Quello che oggi fa più male, e rende ancora più indigesta la partecipazione a questo nuovo bando, è l’evidente totale immobilismo nei confronti del tema “futuro del castello”.

Le cose sono andate più o meno così:

  1. esce bando 2019
  2. ci sono idee nel cassetto del Comune? Sì, l’ostello –> partecipo con l’ostello
  3. commenti, critiche e polemiche
  4. bando perso
  5. esce bando 2021
  6. ci sono idee nel cassetto del Comune? Sì, l’ostello –> partecipo con l’ostello

Mi sembra un po’ di vedere un mulo che continua a sbattere il muso sullo stesso punto della recinzione sperando che prima o poi si apra per poter passare e uscire in libertà (e non alza la testa per vedere che il cancello è da un’altra parte).

L’idea dell’ostello, che a me non piace ma potrebbe invece essere la gioia principale del resto degli abitanti di Capiago Intimiano, comincia ad essere anche un po’ vecchiotta, no?

La mia domanda principale: cosa è stato fatto nel frattempo?

Tra il punto 4 e il punto 5 dell’elenco di prima, cioè tra il momento in cui è stato perso il bando 2019 e si è deciso di partecipare al bando 2021, cosa è stato fatto?

Non rispondete che c’è stato il covid perché questa storia del “covid libera tutti” comincia ad essere un po’ stancante.

La mia domanda si declina quindi nelle seguenti:

  1. in questo anno e mezzo abbondante è stata minimamente presa in considerazione l’ipotesi di formulare nuove e diverse proposte progettuali?
  2. nel caso venisse perso anche questo bando, e nel 2023 dovesse uscirne un altro, proporreste ancora la stessa cosa?

La 1) è chiaramente polemica, perché guarda al passato; ma visto il gran polverone della volta scorsa sono curioso di sapere se qualcosa si è smosso.

La 2) invece si sposta da polemica a critica, perché guarda al futuro; e mi serve per introdurre il paragrafo finale.

La mia proposta di miglioramento: apritevi a nuove idee

Alla Apple assumevano artisti e persone senza nessuna esperienza di computer al solo scopo di rompere gli schemi e favorire la nascita di nuove idee. Sembrerebbe che ci siano riusciti…

Noi non abbiamo bisogno di arrivare a tanto, ci basterebbe interpellare i giovani.

Loro, da sempre, sono i principali portatori di nuove idee.

Loro, i giovani, sono anche quelli a cui occorre pensare quando si affrontano temi che riguardano il futuro.

A loro occorrerebbe quindi dare la giusta voce in capitolo.

Come?

Con un concorso? Con un progetto di collaborazione da inviare alle scuole? Ragazzi: disegnate il Castello del futuro? Possibilità ce ne sono molte!

Non penso si tratti di qualcosa di molto costoso: se comuni nostri vicini indicono concorsi di fotografia (con tanto di premi monetari) penso che si possa tranquillamente indire un concorso di architettura.

Spero che in Capiago Intimiano qualche studente di Architettura (ma non solo) ci sia ancora, e possa essere interessato a partecipare ad un progetto del genere.

In questo modo potremmo portare a casa qualcosa di nuovo da tenere nel cassetto, magari anche qualche progetto di più ampio respiro che tenga in considerazione anche il Castello nel contesto (parco, servizi, collegamenti, tessuto urbano circostante, …) così quando nel 2023 ci sarà il prossimo bando si avrà un minimo di scelta in più tra cui pescare.

E, chissà, se poi venisse veramente realizzato il progetto di quel tal gruppo di giovani, sai che soddisfazione vedere i propri nomi impressi nella storia del Castello di Ariberto?

Forse sto solo sognando, come spesso mi succede, ma non voglio ancora smettere di farlo!


Tutto questo però è vincolato ad un primo grosso passo avanti da fare, come suggerisce il titoletto sopra: aprirsi.

Perché se si resta chiusi di certo non si va da nessuna parte 🙂

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