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​Un natale più povero di soldi ma più ricco di valore

Caro diario,

nello scrivere questo articolo che vuole essere un augurio di Buon Natale ai miei 24 lettori (resto almeno uno dietro il Manzo, per rispetto), mi viene quasi da ringraziare la parentesi di ristrettezze economiche in cui mi trovo.
Tra la scelta di rinunciare allo stipendio, la faccenda FDTI, e altre e varie vicissitudini, quest’anno il budget per i regali natalizi è stato assai ridotto rispetto alla prosperità dei precedenti.

E infatti ripensando un attimo al contenuto dei pacchetti che a breve verranno consegnati e soprattutto all’espressione di sincero ringraziamento di chi ha già scartato, sono molto felice che sia stato così.
Perché avendo pochi soldi riesci a gestirli anche meglio: ti concentri sugli scaffali delle piccole cose, solitamente anche quelle utili.
Utilizzi più tempo (che non ti costa economicamente) per pensare a cosa possa piacere di più al destinatario, a cosa possa realmente essere utile, e ne sprechi poi di meno evitando le code interminabili dietro ai gadget all’ultimo grido, generalmente ipercostosi e dedicati alle allodole (come lo sono stato anche io in passato, mica dico di no!).
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Non sono volati viaggi, borse o apparecchiature elettroniche quest’anno; niente regali multipli, no alle cose tanto belle da scartare quanto inutili dal giorno dopo, che poi rischiano di restare inutilizzate e dimenticate chissà dove.
Viva la funzionalità, a basso costo, che non deve per forza essere sinonimo di mediocrità del prodotto. Basta saper scegliere.
Negli anni di soldi per questi regali “obbligati” (già, perché sfido chiunque a non aver pensato mai che questa storia dei regali a Natale non sia ormai un obbligo) ne sono volati parecchi, ma non c’è niente di cui mi sia pentito: potevo, volevo, e quindi ho fatto.
Con questo messaggio ti saluto, caro diario, saluto voi lettori e vi faccio i migliori auguri di un sereno Natale, e …
a risentirci subito dopo!
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