Crollo di un ponte in cemento armato con un camion in bilico: colpa degli ingegneri?

Luoghi comuni sugli Ingegneri… qualcosa di vero c’è!

Crolla un ponte… colpa degli ingegneri!

Cade un aereo… colpa degli ingegneri!

Affonda una nave… colpa degli ingegneri!

Dovesse mai la Terra perdere il giro intorno al Sole e iniziare a fluttuare in giro per l’Universo… di chi sarebbe la colpa? Sempre loro, è ovvio!

Questo post è volutamente ironico, quindi dico subito vade retro ad ogni commento serioso in difesa della categoria.
Anzi, faccio subito outing, prima si scatenino i colleghi Ingegneri con la I maiuscola: io sono un gestionale, iscritto al settore dell’Informazione. Quello che i colleghi chiamano amorevolmente un mezzo ingegnere, insomma… e quindi, a rigor di logica, spettandomi soltanto metà del titolo (chissà poi perché?), mi riservo di prendermi soltanto la metà degli insulti 😉

Luoghi comuni sugli ingegneri

Il web ne abbonda: quasi quasi le barzellette, le freddure e le frecciatine sugli ingegneri superano in numero quelle sui carabinieri.

Ne riporto alcune che effettivamente hanno centrato il bersaglio, facendomi sorridere (talvolta facendomi sbellicare):

Per una persona ottimista, il bicchiere è pieno a metà. Per una persona pessimista, è vuoto a metà. Per l’ingegnere, è due volte più grande del necessario.

Oppure:

Un ingegnere fresco di laurea si reca per il primo giorno al lavoro. Arrivato, un tizio gli consegna una scopa, e lui dice: “Ma io sono l’ingegnere!” E il tizio risponde: “Ah, scusa! Allora devo insegnarti come si usa!”

E ancora:

Gli ingegneri amano risolvere i problemi. Se non hanno problemi a portata di mano li creano subito.

E senti qua, che poetica:

Quanto è bella giovinezza
che si fugge tuttavia
chi vuol esser lieto sia
non si iscriva a ingegneria

In linea di massima l’ingegnere è visto, oggi, come una figura che:

  • ha studiato molta teoria (semplificato spesso in “è studiata”)
  • ha poca dimistichezza con il mondo reale
  • è allergico alla gnocca (e questa devo ancora capirla, anche in virtù del fatto che il numero di ingegneri donna cresce… forse che in questo caso si sviluppi l’allergia al pisellino?)
  • è equiparabile ad una macchina, non pensate e del tutto sfornito di buon senso e senso pratico (figuriamoci il sense of humor!)

Tornando all’inizio di questo post troviamo il classico sfogo versus gli ingegneri quando crolla un ponte o una qualche struttura.
Effettivamente ad oggi possiamo ancora ammirare meraviglie dell’ingegneria (che chiamiamo così oggi, chissà come la chiamavano ai tempi) della civiltà egizia, greca, romana, ecc… che “restano su” nonostante il passare del tempo, le calamità naturali e le calamità umane (ops, alcune non sono riuscite a sopravvivere a quest’ultima categoria di sciagure…), ed è naturale chiedersi perché con il progredire della scienza sembra che la longevità delle costruzioni sia andata regredendo.

Non so dare una risposta! Ricordate, io sono mezzo ingegnere, quindi posso rispondere al quesito per metà, passando la patata bollente a qualche strutturista (che paraculo eh?).

Un luogo comune che ho potuto verificare personalmente

Veniamo al dunque: se esistono dei luoghi comuni in genere qualcosina sotto sotto in qualche modo c’è. Non dappertutto, non sempre, non è mai giusto generalizzare, ma talvolta qualcosa si trova, ed io l’ho trovato.

Il corso online di deontologia per ingegneri.

Attenzione bene alle parole:

  • corso: attività volta all’apprendimento
  • online: aggettivo per riferirsi alla rete internet
  • deontologia: uno degli argomenti più noiosi ed antipatici che esistano
  • ingegneri: abbiamo già visto sopra cosa significa

Sono circa a metà delle 5 ore di durata del suddetto corso, e ho già imparato fondamentalmente due cose:

  1. per esercitare la professione di ingegnere bisogna aver superato l’Esame di Stato ed essere iscritti all’Albo
  2. non bisogna parlar male della categoria degli ingegneri

Credo di non andare per nulla contro l’insegnamento numero 2 informando il mondo che il suddetto corso è riassumibile in un solo aggettivo: snervante.

Questo serva di lezione ai colleghi più giovani che, se alimentati da uno spirito libero come il mio, rischiano di arrivare a doversi iscrivere a questo corso online anziché partecipare ai seminari gratuiti organizzati dagli Ordini.

Già, perché per acquisire in tempo i crediti obbligatori in deontologia, nel caso in cui non sian più disponibili i seminari di cui sopra, esiste uno e un solo corso online, erogato da uno e un solo ente accreditato.

Non posso fare nomi e cognomi perché il punto 2 delle cose imparate nella prima metà del corso mi impedisce di parlar male dei colleghi.

Riassumo i punti che mi porteranno a lasciare una recensione sintetica (“snervante”, appunto) al corso, riferiti alla procedura di iscrizione e allo svolgimento:

Iscrizione al corso online di deontologia per ingegneri

  1. scrivi al tuo Ordine chiedendo dove trovare un corso online
  2. il tuo ordine ti risponde “cerca su internet”
  3. tu rispondi tra te e te con un “grazie al c.”
  4. tu cerchi il corso su internet
  5. tu fumi 10 sigarette (se non fumi trovi una soluzione equivalente)
  6. tu ti trovi aperte 150 schede del browser di cui una sembra puntare al famigerato sito dell’unico ente accreditato per questo benedetto ordine
  7. arrivato a questo punto sei talmente emozionato che involontariamente chiudi le schede sbagliate compresa quella giusta, e ricominci daccapo
  8. tu entri sul sito dell’ente, cerchi il corso online, leggi la descrizione, sei convinto e cerchi come iscriverti
  9. tu ritieni, a diritto, che un corso online si acquisti come si acquista un vestito online
  10. tu invece ti scontri con cumuli di polvere che rotolano virtualmente
  11. tu cerchi come entrare in contatto con l’ente
  12. tu trovi solo un numero di telefono fisso, con un prefisso strano ma quantomeno nazionale
  13. tu componi il numero e senti la voce registrata risponderti “gli uffici sono chiusi, richiamare in orario di apertura”
  14. tu ti meravigli del fatto che la voce automatica non te li abbia comunicati, i benedetti orari di apertura
  15. tu cerchi gli orari di apertura sul sito dell’ente, e trovi gli stessi cumuli di polvere rotolanti
  16. tu riprovi a telefonare a orari un po’ casuali, cercando di indovinare quali che siano quelli giusti
  17. tu finalmente parli con un operatore e chiedi informazione sul corso online di deontologia per ingegneri
  18. l’operatore ti chiede se sei un ingegnere
  19. tu vorresti rispondere a male parole, ma ti limiti a “si”
  20. l’operatore ti mette in attesa, e ti risponde un secondo operatore
  21. il secondo operatore ti chiede se sei un ingegnere
  22. tu vorresti mangiarti il telefono, ma ti limiti ancora a rispondere “si”
  23. il secondo operatore allora ti illustra la procedura di iscrizione al corso online
  24. tu consumi 4 fogli protocollo per segnarti gli step necessari
  25. loro ti mandano il preventivo (il preventivo?!?!?!??)
  26. tu stampi il preventivo, lo firmi e lo timbri
  27. tu ti chiedi dove c. hai messo il timbro dell’Ordine
  28. tu trovi il timbro dell’ordine, lo imprimi sul preventivo e rimandi il preventivo via email
  29. loro ti mandano la scheda di iscrizione al corso
  30. tu stampi la scheda di iscrizione al corso, la compili, la firmi (ma non la timbri, perché non devi timbrarla questa) e la rimandi
  31. tu rimetti il timbro nel cassetto in cui era sepolto da un paio d’anni
  32. tu vai in prigione direttamente, e senza passare dal via
  33. loro ti mandano le coordinate bancarie per effettuare il bonifico (il bonifico?!?!?!?!)
  34. tu effettui il bonifico, ed invii loro copia dello stesso
  35. loro non si fanno più sentire
  36. tu li chiami (ripetendo gli step dal 4 all’8 nel caso in cui non ti fossi salvato il contatto) e chiedi delucidazioni
  37. loro ti rispondono con una supercazzola, ma pochi minuti dopo arriva la mail automatica, inviata manualmente dall’operatore, in cui sono riportate le tue credenziali di accesso alla piaffatorma online
  38. tu stappi la bottiglia buona che avevi tenuto in serbo per le grandi occasioni
  39. tu, ubriaco, ti chiedi perché mai ti sei iscritto ad ingegneria

Svolgimento del corso online di deontologia per ingegneri

  1. entri nella piattaforma dell’ente, con le credenziali tanto sudate di cui sopra
  2. ti trovi davanti una delle piattaforme web più brutte che abbia mai visto, ma è cosa da ingegneri, quindi soprassiedi
  3. arrivi al corso cui sei iscritto e ti gasi nel vedere che è ben organizzato, con una struttura ad albero (sei ingegnere, quindi queste cose ti gasano)
  4. apri la prima cartella e trovi sottocartelle organizzate
  5. ti emozioni
  6. fai partire il primo video
  7. attendi che si carichi
  8. attendi che si carichi
  9. fumi un certo numero di sigarette o assumi un’equivalente dose di altre sostanze quali eventualmente camomilla o infusi calmanti
  10. inizi a fare una stima del tempo effettivo da buttare via a fronte delle 5 ore di corso al netto delle attese
  11. finalmente parte il video
  12. spunta un sosia di Andrea Camilleri (RIP grande scrittore!)
  13. tu inizi a figurarti l’incipit con voce roca che, pacatamente, “In questo episodio, Montalbano si vede coinvolto in un delicato caso psicologico…”
  14. tu riprendi contatto con la realtà e ti accorgi che il sosia ha la voce di un bambino del coro della chiesa e sta iniziando a parlare a una velocità inferiore a quella del grande scrittore siciliano
  15. la calma è la virtù dei forti, non di quelli che vogliono levarsi dalle balle questo corso il prima possibile
  16. tu ascolti il vecio per una ventina di minuti buoni e impari che per praticare la professione di ingegnere bisogna aver superato l’Esame di Stato ed essere iscritti all’Albo
  17. tu passi al secondo punto del primo capitolo del corso: una presentazione a slide
  18. tu ringrazi il cielo che non sentirai più l’ing. Camilleri parlare di deontologia (ma è un’illusione momentanea)
  19. tu ti imbatti nella bruttura delle slide della presentazione, ma in un certo senso ti compiaci: sei sempre un ingegnere
  20. tu ti imbatti di qualcosa di più terrificante: le slide vanno avanti una alla volta, attendono che tu clicchi “play” per passare alla successiva e talvolta (casualmente) attendono un clic anche per far comparire i singoli testi nella slide
  21. tu cerchi la confezione di Moment Act
  22. tu rimpiangi di non andare in prigione direttamente e senza passare dal via
  23. tu capisci che il corso l’ha progettato un collega ingegneri
  24. tu giungi alla stessa conclusione di prima, e questa volta da sobrio: perché mai ti sei iscritto a ingegneria

 

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